In
tempi duri e difficoltosi, sotto l’aspetto etico principalmente,
nei quali viviamo, si riscontra sempre maggiore manchevolezza
educativa ai linguaggi della vera bellezza dei valori dell’anima e
di conseguenza delle opere che si realizzano, come per l’Arte
Sacra
(pittura-scultura-architettura). Si riscontra che è invero
divenuta
regola dissociare le proprie creazioni artistiche dall’antichità,
ovvero dagli autentici ed inseparabili linguaggi formali
liturgico-eucaristici.
Provare per credere: entrando in una nelle
chiese costruite negli ultimi decenni non si vedono nemmeno le
navate
e le cappelle per il raccoglimento, per la confessione, non vi è
più
geometria
nei bisogni delle comunità dei devoti. Che la chiesa, intesa come
costruzione, così come il tempio, debba essere il luogo
sacro
per eccellenza, un prototipo celeste, viene confermato ovunque nelle
Sacre Scritture. Ad esempio quando sul monte Sinai, il Signore
mostra
a Mosè la forma del santuario che dovrà costruirgli: “Essi Mi
faranno un santuario ed Io abiterò in mezzo a loro. Eseguirete
ogni cosa secondo quanto ti mostrerò, secondo il modello della
Dimora ed il modello di tutti i suoi arredi” (Esodo 25, 8-9).
[ ... ] Pertanto nella sana educazione e
conversione
alla bellezza interiore, in questo caso che produca arte, sono
indispensabili spazi ossigenanti di riflessione e di ricerca negli
approfondimenti di tutto quello che si è ereditato dall’Arte
Sacra.
(Paolo Gioffreda, "Avvenire", 23/10/2005)
Seguono alcuni scritti fondamentali riguardo la
relazione fra Chiesa ed Arte Sacra, dal 1961 ad oggi.
San Giovanni XXIII ed Arte Sacra
Il Concilio Vaticano II, arte ed architettura
Complessivamente
i pronunciamenti
conciliari abbracciano nove aree tematiche: l’architettura e l’arredamento
delle chiese, il culto (la venerazione) delle immagini, l’esigenza
religiosa e giuridico-liturgica dell’arte sacra, la cura dei
monumenti,
il dialogo con gli artisti, la formazione degli artisti, la
fruizione apostolica
dell’arte, la presa in considerazione dell’arte negli studi teologici,
la libertà e l’autonomia artistica.